sensazioni

Non avete mai visto Gropina? Possibile? Cercherò di spiegarvi le sensazioni che provo quando ci vado. Parcheggio la macchina e mi incammino verso la pieve passando tra le chiome degli olivi dove scorgo il fondo valle fino ai monti del Chianti. La giornata è di quelle azzurre con nuvole paffute di cotone. Arrivo alla strettoia e subito dopo eccola li, con la sua facciata appoggiata su una terrazza sul paesaggio.
Le case, come se avessero un rispetto religioso, le corrono parallele su un fianco e sembra quasi impossibile che tutto ciò possa essere nato spontaneamente; sembra più il frutto di una mente illuminata.
La facciata della pieve mostra qualcosa di particolare: le aperture sono in alabastro e una piccola testa in pietra sopra il rosone guarda incuriosita chi sta arrivando.
Entro dentro e la magia della luce si sprigiona dalle trasparenze della pietra dell’alabastro con un morbido color oro che rappresenta l’unico tono di colore dell’interno. Il resto è pietra serena scolpita sapientemente. Ogni capitello è una scultura a sè, una storia di raccontare ove si vedono animali, cavalieri e santi, in una parola tutto il nostro medioevo.
Improvvisamente scorgo il meraviglioso pulpito longobardo, che la mia fantasia immagina scolpita qualche anno fa dal maestro Venturi; mi colpisce la sirena con due code.
Mi fermo a guardare l’abside con il doppio ordine di colonne sfalsate immerse nella luce dorata dell’alabastro… alabastro: mi viene a mente il sepolcro di Alessandro il Macedone realizzato, si narra, in questo materiale prezioso che qui arricchisce la severa architettura della chiesa.
Decido di andare nella cripta e li vedo i resti di un tempio pagano, di una chiesa longobarda e una bella croce disegnata su una lastra di candido marmo.
Uscito dalla chiesa ritrovo il cielo azzurro.
Decido di andare giù per la strada, verso il cimitero. Mi giro e guardo l’abside di cui mi colpisce la colonna legata che già avevo visto nel pulpito. Un lastricato in pietra sembra li da sempre, si scende e si arriva ai fichi d’India e penso come è possibile che siano qui, si apre il paesaggio e vedo li sotto le vigne , gli olivi e il serpeggiare della Setteponti …