LA CHIESA PALEOCRISTIANA



L’importante pagus all’interno del quale si trova Gropina comincia dunque ad avvertire l’influenza della nuova religione: i fedeli sentono il bisogno di riunirsi in preghiera in un luogo comune, di essere battezzati e partecipare insieme alle celebrazioni religiose, ma non solo; infatti in precedenza gli abitanti del pagus, i pagani, si riunivano periodicamente per discutere dei problemi relativi alla comunità: i cristiani mantengono la stessa abitudine, ma adesso il popolo (plebs) comincia a riunirsi nell’ecclesia, la chiesa. Il termine greco ecclesia significa assemblea del popolo, ma dal V-VI secolo passa ad indicare l’edificio religioso stesso; prima dell’VIII secolo le chiese con fonte battesimale verranno chiamate baptisteria, perché solo alla fine di quel secolo apparirà la denominazione di plebes (pievi) per le chiese rurali dotate di battistero, dalle quali nell'alto Medioevo dipendono chiese minori e cappelle; successivamente queste saranno amministrate dalle parrocchie.
Prima della caduta dell'impero romano (476 d.C.) il cristianesimo attecchisce poco nelle campagne; è così anche a Gropina, ma già intorno a quest'epoca o al massimo nel secolo successivo viene costruita una piccola chiesetta absidata a navata unica: le dimensioni sono davvero esigue, circa tredici metri per sette, ma è il primo segno che mostra la volontà dei cristiani di riunirsi a pregare insieme in un luogo definito, di sentirsi
ecclesia; la chiesetta battesimale di Gropina viene eretta nel sito della domus romana con una dedicazione finora sconosciuta che potrebbe comunque trattarsi di quella attuale a San Pietro, come molte chiese dei primi secoli del cristianesimo. La chiesetta non è documentata, almeno allo stato attuale delle ricerche, ma alcune evidenze murarie sono conservate e visibili sotto il pavimento dell'attuale pieve, scoperte durante gli scavi del 1968-1971; era priva di campanile, che inizia ad apparire accanto alle pievi nel periodo tra il IX e il X secolo.


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